NONNA, MI PUOI RACCONTARE......
Nonna, mi puoi raccontare
di quando eri piccola tu,
di cosa potevi sognare?
A Natale, sognavi anche tu?
Piccina, sognavo e aspettavo
la neve venire dal cielo.
I giorni e le ore contavo
in attesa del soffice velo.
Col naso sui vetri appoggiato,
in mano una palla di lana,
alitavo con tutto il mio fiato
e vedevo la nebbia lontana.
Ma a Natale, nonnina mia bella,
non vedevi brillare una stella?
Ti aspettavi anche tu qualche dono
come spetta a ogni bambino buono?
Mi aspettavo anch'io, sì, qualche cosa
nella candida notte nevosa.
Certe volte riuscivo ad avere
cinque arance e, forse, tre pere,
una piccola pupa di pezza
a cui fare una dolce carezza.
Di pezza, nonna, era la tua pupa?
Forse era più bella, quella non si sciupa!
Eh, sì, doveva assai durare,
era solo quella, ma mi faceva sognare
lei mi parlava tanto, e io a lei;
ci dormivo d'incanto insieme a lei.
Ma come, solo quello: arance e pere?
No, non solo quello, bimba mia,
io ricevevo anche l'allegria
di stare tutti insieme a desinare
col dolce della festa da mangiare.
Un dolce assai sognato, veramente!
Negli altri giorni non c'era quasi niente.
E poi, nei giorni prima di Natale,
la mamma mi metteva a pasticciare
insieme a lei con zucchero e farina.
L'odore c'era ancora, la mattina!
Ma, nonna, non avevi un vestitino
da mettere a Natale, col lustrino?
Il vestitino, sai, anch'io l'ho avuto,
un vestitino rosso, di velluto,
che aveva già portato mia sorella,
zia Nina, la più grandicella.
Per me era come nuovo, quel vestito:
lavato, stirato, nemmeno un pò sgualcito.
Non m'importava affatto dei lustrini,
mi divertivo a stare coi bambini.
Avevi, nonna mia, anche tu, amici?
Dei tuoi giochi, cosa mi dici?
Il giorno di Natale, col gruppetto,
ci mettevamo accanto al caminetto
e parlavamo di quel vecchio bianco
che in questo giorno è sempre tanto stanco:
Babbo Natale che viene dal camino
e visita proprio ogni piccino.
Si scommetteva perciò di non dormire,
così lo potevamo poi sentire
quando giù per la canna si calava..........
Ma ogni volta la mamma ci portava,
addormentati, dentro il nostro letto
senza avere mai visto il bel vecchietto.
Oh, nonna, questa storia è bella
Mi fai una pupa come quella
che tu mi hai raccontato,
del mondo tuo passato?
Bambina, quella bambola la trovi
se tu mi guardi fissa e non ti muovi.
Dentro i miei occhi, la vedi una bambina?
Son la tua bambola! Se tu vuoi giocare,
insieme si può tanto ancor sognare.
Vedi, Natale è bello perchè torna,
così come ogni bimbo alla sua nonna.
Tina Massa
Nonna, mi puoi raccontare
di quando eri piccola tu,
di cosa potevi sognare?
A Natale, sognavi anche tu?
Piccina, sognavo e aspettavo
la neve venire dal cielo.
I giorni e le ore contavo
in attesa del soffice velo.
Col naso sui vetri appoggiato,
in mano una palla di lana,
alitavo con tutto il mio fiato
e vedevo la nebbia lontana.
Ma a Natale, nonnina mia bella,
non vedevi brillare una stella?
Ti aspettavi anche tu qualche dono
come spetta a ogni bambino buono?
Mi aspettavo anch'io, sì, qualche cosa
nella candida notte nevosa.
Certe volte riuscivo ad avere
cinque arance e, forse, tre pere,
una piccola pupa di pezza
a cui fare una dolce carezza.
Di pezza, nonna, era la tua pupa?
Forse era più bella, quella non si sciupa!
Eh, sì, doveva assai durare,
era solo quella, ma mi faceva sognare
lei mi parlava tanto, e io a lei;
ci dormivo d'incanto insieme a lei.
Ma come, solo quello: arance e pere?
No, non solo quello, bimba mia,
io ricevevo anche l'allegria
di stare tutti insieme a desinare
col dolce della festa da mangiare.
Un dolce assai sognato, veramente!
Negli altri giorni non c'era quasi niente.
E poi, nei giorni prima di Natale,
la mamma mi metteva a pasticciare
insieme a lei con zucchero e farina.
L'odore c'era ancora, la mattina!
Ma, nonna, non avevi un vestitino
da mettere a Natale, col lustrino?
Il vestitino, sai, anch'io l'ho avuto,
un vestitino rosso, di velluto,
che aveva già portato mia sorella,
zia Nina, la più grandicella.
Per me era come nuovo, quel vestito:
lavato, stirato, nemmeno un pò sgualcito.
Non m'importava affatto dei lustrini,
mi divertivo a stare coi bambini.
Avevi, nonna mia, anche tu, amici?
Dei tuoi giochi, cosa mi dici?
Il giorno di Natale, col gruppetto,
ci mettevamo accanto al caminetto
e parlavamo di quel vecchio bianco
che in questo giorno è sempre tanto stanco:
Babbo Natale che viene dal camino
e visita proprio ogni piccino.
Si scommetteva perciò di non dormire,
così lo potevamo poi sentire
quando giù per la canna si calava..........
Ma ogni volta la mamma ci portava,
addormentati, dentro il nostro letto
senza avere mai visto il bel vecchietto.
Oh, nonna, questa storia è bella
Mi fai una pupa come quella
che tu mi hai raccontato,
del mondo tuo passato?
Bambina, quella bambola la trovi
se tu mi guardi fissa e non ti muovi.
Dentro i miei occhi, la vedi una bambina?
Son la tua bambola! Se tu vuoi giocare,
insieme si può tanto ancor sognare.
Vedi, Natale è bello perchè torna,
così come ogni bimbo alla sua nonna.
Tina Massa