lunedì 22 novembre 2010

ROMOLO, IL RE DEI “CRONISTI”

Almeno un nome illustre al tuo destino
di rimanere sempre e sol bambino,
la mamma tua ti volle consegnare
mentre il suo pianto voleva placare.
Infatti, anche se Roma non fondasti,
la fama certamente conquistasti
tra gas e fiori da recapitare
a vivi e morti, sempre tanto ilare,
ingenuo e puro in ogni circostanza
di vita quotidiana nella manovalanza.
Tu ci hai insegnato che la vita è bella,
eri la mascotte della “chiazzella”,
la dignità è tutta personale
e l’autostima la potevi regalare,
perché non c’è nessuno che resista
a chi dichiara di essere un cronista
se porta le “crone” al cimitero:
sfido chiunque a dir che non è vero.
Sei stato maschera al cinema, ricordo,
e ti donavano anche lì qualche soldo..
mentre sognavi sbirciando qualche scena
di accarezzar alla diva la sua schiena!
Conservo un video mentre tu inventavi
le strofe per la mamma, e le cantavi!
Se l’arte è fantasia, non t’è mancata,
ma m’è rimasta impressa nella mente,
lo scorso agosto, senza dire niente,
quell’aria rassegnata
che piano piano ti ha portato via
lasciandoci quaggiù
a respirar per sempre l’allegria
dell’unico, l’er più,
cronista, che invece dei titoloni
portava “li croni”.

Tina Massa